Lunghezza mt. 3032. Tempo di percorrenza 1 h e 10 minuti circa.
Il sentiero del Castellaro compie un percorso ad anello attorno al colle reso famoso dal Santuario della Madonna della Salute (ma, prima ancora, dalla celebre fortezza della famiglia degli Ezzelini). E’ un sentiero facile, con percorso assai vario a panoramico. Notevole 1’interesse storico-naturalistico. Il tracciato è marcato da numerosi segnali di legno recanti il numero del sentiero (1) ed una propria numerazione progressiva (da 1 a 18). L’avvio avviene in località Sopracastello the si raggiunge facilmente dal centro di S. Zenone e la strada pedemontana (SP 248) in direzione Nord, accanto a Villa Albrizzi o “degli Armeni”.
Si parte da Sopracastello, in località Vendrasco, per una escursione nella natura, ma immergendosi anche nella storia, nella leggenda, nella poesia. Seguendo la segnaletica si giunge presto in Valle delle Ru. Sostando appena dopo l’alba sul ponticello di legno sospeso sull’acqua chiacchierina del ruscello che nasce poco più a nord, si possono gustare i profumi del muschio, dell’Aglio Ursino, osservare la Calta e l’Uva di Volpe, sentire il becco del picchio battere ritmicamente sui vecchi tronchi, scoprire le tracce dei caprioli impresse nella terra umida e fangosa… e gustare il canto di molti uccelli felici per il nuovo sole che accoglie il loro risveglio.
Con qualche piccola, rispettosa escursione fuori dal sentiero, a poche decine di metri dal ponticello verso sud-ovest, troviamo ancora limpida la piccola ed antica Fonte del Thoc, dove le lavandaie incontravano il fantasma di Ezzelino e gli uomini più a sud estraevano lignite dalla piccola miniera ora completamente occultata dalla terra e dalla vegetazione.
Risalendo lungo il bosco ricco di Castagni, Onani, Pioppi, Ciliegi selvatici, Roveri e Carpini, presto raggiungiamo via Cime dove ci appaiono le prime suggestive immagini della Torre e del Santuario. Subito dopo aver attraversato la vecchia strada Asolo – Bassano ed amirato la Rocca verso oriente, costeggiamo la proprietà della casa che era una volta della famosa poetessa inglese Freya Stark e possiamo sostare vicino al suo capitello raffigurante un angelo dalle tipiche fattezze anglosassoni.
Seguendo la segnaletica, pian piano si salirà più avanti verso il Santuario della Madonna della Salute o Madonna del Monte, che porta ancora i segni della Fortezza di Ezzelino e la Torre, simbolo di San Zenone degli Ezzelini.
La Torre e la sottostante Cripta sono visitabili su prenotazione telefonando ai numeri indicati sugli appositi cartelli. Qui, nell’Agosto del 1260, i soldati di Marco Badoer, podestà di Treviso e del Marchese d’Este, distrussero questa costruzione militare di Ezzelino III facendo strage del fratello Alberico, di sua moglie Margherita, dei loro 6 figli maschi e delle 3 figlie femmine. Furono episodi molto importanti che trasformarono la “geografia politica dell’epoca” e non solo quella del Veneto e dell’Italia, ma certamente di buona parte della “Mitteleuropa” negli equilibri di potere tra Papa ed Imperatore. L’orrenda “strage degli Ezzelini” consumatasi su questo colle, ha influito non poco sulle trasformazioni sociali e politiche in tutti i secoli successivi a quel tragico Agosto 1260.
Sul luogo della fortezza, sulle rovine di questo famoso castello si eleva ora una “Chiesa Rossa”, edificata probabilmente nel luogo dove già esistevano più modesti edifici sacri. Un vero monumento di fede che è divenuto il santuario della Madonna della Salute, amatissimo dalla popolazione che, con esemplare impegno, a mani nude ed unita dalla devozione, ha direttamente partecipato alla sua ricostruzione. Questo luogo intriso di bellezza, preghiera e speranza, è visitato da fedeli che continuamente giungono anche da distante in pellegrinaggio a pregare e ad affidarsi a Maria, Madre della Pace.
PARTENZA:
L’avvio avviene in località Sopracastello, che si raggiunge facilmente dal centro di S. Zenone e la strada pedemontana (SP 248) in direzione nord. Si notino subito: a sud la vecchia Osteria Vendrasco (fino al secolo scorso sede della canonica), ad ovest il parco che racchiude Villa Albrizzi o “degli Armeni” (edificata all’inizio dell’800, con cappella e giardino), e a nord-est il Monte Castellaro ai piedi del quale sta l’omonimo borgo di origine medievale.
Gelso
Segnali 1-5:
Si sale brevemente per la strada che conduce al santuario, svoltando dapprima a dx. e poi subito a sx. (attenzione al segnale nr. 2) dove ha inizio il filare di cipressi per scendere verso la Valle delle Ru. Nei pressi di questo bivio esisteva, fino al 1954, un vecchio capitello votivo fatto costruire da Monsignor Bianchetto.
LA VALLE DELLE RU
La Valle delle Ru -allungata da nord a sud ha origine sui pendii del Castellaro, della “Carboesa” e della Montoria. Il suo tratto iniziale è abbastanza profondo (un suo solco laterale è noto come Val Bisonera), aprendosi verso meridione. È percorsa da un ruscello perenne piuttosto ricco d’acqua, reso suggestivo da qualche cascatella e dai piccoli meandri, elementi che rendono il luogo interessante dal punto di vista naturalistico. La profondità dell’incisione crea un microclima fresco che permette la vita a vegetali difficilmente presenti negli altri tratti collinari. Notevole anche la persistenza di alcune zone umide (boschetti e prati acquitrinosi) ospitanti specie vegetali di grande interesse, tra cui l’Aglio ursino, l’Acetosella, l’Uva di volpe e alcune orchidee palustri quali, ad es., l’Epipactis palustris. La valletta riveste anche una certa importanza storica, poiché proprio qui Alberico da Romano fu giustiziato: legato a due cavalli, fu trascinato per tutta la valle. Si narra, così, che nelle notti di luna piena il suo fantasma torni a vagare tra le case. Cento metri più a sud del punto d’attraversamento, verso la fine degli anni quaranta venne scavata una rudimentale miniera di lignite che si esaurì in breve tempo. Poco più a est si trova un’antica sorgente, usata fino a qualche decen nio fa dalle locali famiglie per scopi potabili.
Salicone
Segnali 5-9:
Si sale ora il fianco orientale (sx. orografica) della valle, attraverso un bosco a prevalenza di castagni. Si noterà che il terreno ha una struttura pesante ed argillosa, spesso intrisa d’acqua.
VIA CIME:
Uscendo dal bosco si sbuca in Via Cime, una strada ricca d’interesse e di scorci panoramici. Avanti pochi metri si vedrà sulla sx. un vecchio edificio, Casa Marosteghéta, che un tempo fu il municipio di S. Zenone; verso occidente, splendido il colpo d’occhio sul Castellaro, la Torre degli Ezzelini e il Santuario; verso oriente appare l’arco collinare, fino all’asolano, in un paesaggio prevalente mente agrario; di fronte, infine, il maestoso ergersi del Massiccio del Grappa.
Orniello
Segnali 9-12:
Il percorso si dirige ora verso nord, lungo Via Cime, e s’infila tra due belle colline: a sx. la “Carboesa”, a dx. la Montoria, dove abitò la poetessa Freya Stark (un capitello dedicato all’Angelo Custode è situato presso il vialetto d’accesso alla sua abitazione). Sulla sx., in direzione ovest, si noti il già citato solco vallivo che forma la testata della Valle delle Ru: il suo tratto più a monte è coltivato, mentre la porzione più meridionale e profonda ospita un bel bosco ricco di rilevante flora spontanea. Proseguendo, gli scorci panoramici sul Grappa e sulle colline si fanno sempre più attraenti finché il percorso raggiunge la strada Mussolente – Fonte Alto. La si segua per un breve tratto verso ovest, e la si abbandoni poi per voltare a sx. verso il Castellaro.
Nocciolo
Segnali 11-13:
E’ un bel tratto in lieve salita che sale il fianco nord-est del Castellaro. Si notino, lungo il percorso, le siepi e le alberate composte da specie diverse (Acero campestre, Gelso, Salice, Orniello, Nocciolo, Robinia…) e, su un bel Carpino bianco, un’edicola dedicata alla Madonna. Nel tratto che si affaccia verso meridione cominciano a vedersi alcuni affioramenti di roccia: si tratta per lo più di arenarie, formazioni costituite da sabbie cementate. Sono depositi di tipo marino, formatisi da 10 a 5 milioni di anni fa, venuti alla luce per il sollevamento dovuto a colossali spinte orogenetiche, successivamente modellati dall’erosione. Questi materiali, teneri e tenaci, hanno dato origine a rilievi dalle forme piuttosto dolci e tondeggianti. Qua e là sono reperibili testimonianze fossili.
MONTE CASTELLARO
Colle di grande interesse storicopaesaggistico. Il Santuario della Madonna della Salute (o “del Monte” o “della Madonna Rossa”), oggetto ancor oggi di sentita devozione popolare, venne eretto nell’assetto attuale nel 1873 su edifici precedenti ed in particolare sulla chiesa della fortezza ezzeliniana. All’interno, notevoli le decorazioni eseguite da Noè Bordignon. Il Castello di Ezzelino, del quale, secondo la tradizione popolare, rimane la torre, fu costruito nel 1192 e distrutto nel 1260, quando venne sterminata la famiglia di Alberico. Successivamente subì un rifacimento, a cui seguì, però, una nuova distruzione. Nei suoi pressi sopravvive in condizioni precarie la vecchia chiesa parrocchiale, la cui torre fu campanaria fino al secolo scorso. Interessante è anche la cripta, sotto cui, per tradizione, stava un luogo di culto paleocristiano. Nel salire il colle si noti, infine, l’ultimo tratto prativo che ospita degli olivi, segno inequivocabile della mitezza del clima in questo versante solatìo.
Robinia
Segnali 13-18:
Il sentiero scende sulla dx. del punto in cui la strada principale sbuca sul piazzale. Un breve tratto leggermente ripido, bello il panorama verso occidente, porta ad alcune abitazioni dove, svoltando verso ovest, si scende nell’impluvio d’un corso d’acqua che si oltrepassa, poi, su un ponticello per salire infine alla strada asfaltata. Da qui, girando a sx., si torna in breve al punto di partenza.
Pagina aggiornata il 10/07/2024